Amminoacidi: il mattone invisibile delle prestazioni

Emanuele tagliaferri bodybuilder
Emanuele Tagliaferri
09 Giu 2025
Tempo di lettura: 6 minuti
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Tempo di lettura: 6 minuti

Hai mai pensato che ciò che davvero determina la qualità del tuo recupero dopo un allenamento pesante non sia solo la quantità di ripetizioni o il numero di chilometri macinati, ma piuttosto minuscole molecole chiamate amminoacidi? Questi composti, spesso trascurati quando si parla di nutrizione sportiva, svolgono un ruolo chiave nel trasformare lo sforzo in adattamento. Che tu stia inseguendo un nuovo record personale di squat o la tua prima maratona, conoscere gli amminoacidi, capirne la fisiologia e integrarli correttamente può fare la differenza tra un progresso costante e un plateau frustrante.

In questo articolo ci immergeremo nei meccanismi che rendono gli amminoacidi fondamentali per la performance. Lo faremo in modo discorsivo: meno sigle, più esempi concreti, qualche tabella di sintesi per orientarsi e molte parole per spiegare perché dovresti considerarli nel tuo piano di integrazione.


Cosa sono, davvero, gli amminoacidi?

Più che semplici “mattoni” delle proteine.

Immagina le proteine come lunghi trenini di vagoni colorati. Ogni vagone rappresenta un amminoacido e, insieme, formano convogli con destinazioni diverse: costruire fibre muscolari, produrre enzimi digestivi, modulare ormoni. Gli amminoacidi sono dunque i singoli pezzi del puzzle che il tuo corpo riconfigura di continuo per sostenere vita, allenamento e recupero.

Oltre la sintesi muscolare

Quando pensiamo all’ipertrofia il collegamento proteina‑muscolo è immediato. Ma gli amminoacidi fanno molto di più: partecipano alla produzione di neurotrasmettitori (influenza sull’umore e sulla motivazione), regolano l’immunità (quante volte una stagione intensa ti ha lasciato raffreddato?) e fungono da carburante in esercizi prolungati. Trascurarli significa limitare l’organismo su più fronti.


Le grandi famiglie di amminoacidi

Per orientarti, ecco una rapida mappa.

CategoriaChi comprendePerché è importante per l’atleta
Essenziali (EAA)Leucina, isoleucina, valina, lisina, metionina, treonina, fenilalanina, triptofanoIl corpo non li produce: vanno assunti da cibo o integratori. Fondamentali per la sintesi proteica e il recupero.
Ramificati (BCAA)Leucina, isoleucina, valinaSorgente energetica durante sforzi prolungati, attivano la mTOR per crescita muscolare.
Condizionatamente essenzialiGlutammina, arginina, tirosina, cisteinaIn periodi di stress intenso (overreaching, infortuni) il corpo ne consuma più di quanti ne sintetizzi.
Derivati ergogeniciβ‑alanina, citrullina malatoNon fanno parte delle proteine strutturali, ma migliorano capacità tampone (β‑alanina) o vasodilatazione (citrullina).

Da ricordare: non tutte le famiglie servono a tutti allo stesso modo. La chiave è capire il tuo sport e le tue abitudini alimentari.


Come lavorano nel corpo di chi si allena

Sintesi proteica e “soglia leucina”

Ogni allenamento provoca micro‑lesioni nei muscoli. Il corpo risponde avviando la sintesi proteica muscolare (MPS). La leucina, uno dei BCAA, agisce come interruttore di questa “fabbrica”, stimolando la via mTOR. Senza un picco di leucina sufficiente (~3 g a pasto o nell’integrazione post‑workout) lo stimolo anabolico è sotto‑ottimale. Non significa che solo la leucina conti, ma senza di lei la sintesi rallenta.

Recupero e riduzione del dolore muscolare (DOMS)

Chi ha sperimentato i DOMS di una sessione gambe sa quanto possano sabotare i piani di allenamento. Integrare un mix di EAA o BCAA subito dopo lo sforzo riduce i marcatori di danno muscolare e accorcia il tempo necessario a tornare al 100 %. È come fornire al corpo mattoni già tagliati, pronti per la ricostruzione.

Supporto immunitario e glicogeno

Glutammina e arginina sostengono le difese immunitarie che, in atleti di endurance, possono essere messe a dura prova da volumi elevati. La glutammina in particolare si comporta da carburante per le cellule del sistema immunitario e dell’intestino, migliorando l’assorbimento di nutrienti e riducendo il rischio di infezioni stagionali.

Tamponamento dell’acido lattico

Capita, durante serie al limite o sprint di 400 m, di sentire i muscoli “bruciare”. Il calo di pH intramuscolare limita la prestazione. Qui entra in gioco la β‑alanina: aumentando i depositi di carnosina intramuscolare, agisce da tampone e ritarda l’acidosi muscolare, consentendo di mantenere l’intensità più a lungo.

Vasodilatazione e “pump”

La citrullina malato, convertita in arginina, incrementa la produzione di ossido nitrico (NO). Il risultato? Maggior afflusso di sangue e nutrienti ai muscoli, sensazione di pump duraturo e potenziale riduzione del dolore post‑sessione grazie a un miglior smaltimento dei metaboliti.


Integrare: quando, quanto, come

Per evitare che l’integrazione diventi un mero “scarica bancomat”, serve un piano basato su evidenze. Di seguito trovi una tabella di riferimento. Subito dopo la spieghiamo in modo più discorsivo.

IntegratoreDose singola/giornalieraMomento idealeBenefici principali
EAA (polvere)10‑15 g, di cui ≥3 g leucinaPost‑workout o fra pasti poveri di proteineStimolo anabolico completo, supporto al recupero
BCAA0,05‑0,1 g/kg peso (≈5‑10 g)Pre o intra‑workoutRiduzione percezione fatica, sostegno MPS
Leucina pura2,5‑3,5 gPasti poveri di proteine, post‑allenamentoAccensione mTOR, utile in restrizione calorica
Glutammina5‑10 gPost‑workout o prima di dormireSupporto immunitario e intestinale
Citrullina malato6‑8 g30‑60 min pre‑workoutMaggior flusso sanguigno, +ripetizioni
β‑Alanina4‑6 g/die in micro‑dosi (≥4 settimane)Qualsiasi orario↑ capacità lattacida, ritardo affaticamento

EAA: la miscela “all‑inclusive”

Se la tua dieta non ti garantisce 1,6‑2,2 g/kg di proteine al giorno – per esempio nelle fasi di cutting o in caso di scarso appetito – gli Essential Amino Acids sono la scorciatoia ideale. Contengono tutti i mattoni necessari e un singolo introito di 10‑15 g nel post‑allenamento offre uno stimolo anabolico comparabile a quello di un pasto “solido”.

BCAA: l’aiuto in endurance e dieta restrittiva

Chi corre maratone o gare di ciclismo sa che dopo 90‑120 minuti di sforzo continuo l’organismo cerca carburante alternativo al glicogeno. I BCAA possono venire ossidati a scopo energetico, preservando le riserve di zuccheri. Allo stesso tempo, in una dieta ipocalorica, aiutano a proteggere la massa magra e riducono la percezione della fatica centrale.

Leucina come “trigger”

Supponi di fare uno spuntino veloce con frutta e yogurt, povero di proteine. Aggiungere 3 g di leucina può trasformare quel pasto leggero in un vero e proprio segnale di crescita muscolare. È il modo semplice per assicurarsi che ogni assunzione di nutrienti contribuisca alla MPS.

Glutammina: il body‑guard del sistema immunitario

Non tutti ne avvertono il bisogno, ma chi accumula molte ore di allenamento aerobico tende a presentare livelli ridotti di glutammina e conseguente immunodepressione. Integrare 5‑10 g al giorno, magari sciolti in un misurino di proteine, può ridurre le infezioni del tratto respiratorio superiore e migliorare la salute digestiva.

Citrullina malato: oltre il semplice “pump”

L’effetto vasodilatazione non è solo estetico. Un maggiore flusso sanguigno significa più nutrienti e ossigeno in entrata e metaboliti in uscita. Tradotto: più ripetizioni “buone” nel range ipertrofico, minore rigidità il giorno dopo. Molti atleti riferiscono di sentirsi “più caldi” già al primo set.

β‑Alanina: il maratoneta degli sprint

La β‑alanina non agisce subito. Deve saturare i depositi di carnosina e questo richiede settimane. Ma quando la soglia lattacida si alza, gli sprint ripetuti o gli intervalli sui 400‑800 m si chiudono con tempi migliori. Un pizzicore (parestesia) dopo l’assunzione è normale: suddividere la dose in 3‑4 micro‑assunzioni lo attenua.


Sicurezza e normativa anti‑doping

Gli amminoacidi in forma libera non figurano nella Lista WADA 2025 delle sostanze proibite, né dentro né fuori gara. Ciononostante, contaminazioni industriali possono verificarsi. Scegli prodotti certificati Informed‑Sport o NSF Certified for Sport: verificano ogni lotto, riducendo a zero il rischio di positività accidentale.

“Troppo” è un problema?

In persone sane, eccedere moderatamente la dose consigliata raramente causa effetti collaterali seri: l’eccesso di amminoacidi viene deaminato e convertito in energia o escrezione. Tuttavia, chi soffre di patologie renali o epatiche dovrebbe consultare un medico prima di introdurre integratori ad alto dosaggio.


Come scegliere un buon integratore

  1. Etichetta trasparente – niente proprietary blend senza dettaglio quantitativo.
  2. Purezza ≥98 % – cerca la dicitura “Kyowa Quality”, “Ajipure” o equivalenti.
  3. Forma in polvere se hai bisogno di dosi elevate: evita di mandare giù 20 capsule!
  4. Certificazione terze parti – Informed‑Sport, NSF, Doping Free.
  5. Additivi – meno dolcificanti artificiali e coloranti ci sono, meglio è.

Conclusioni

Gli amminoacidi sono più di un dettaglio nel mondo dell’integrazione: sono il linguaggio con cui comunichi al tuo corpo come e quanto deve crescere, ripararsi, resistere. Non esiste un protocollo identico per tutti, ma esistono linee guida chiare che, se seguite, trasformano il barattolo sullo scaffale in un alleato concreto della tua performance.

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